Impianti Termoidraulici

Gli Impianti Termoidraulici di una Costruzione Civile e Industriale Riguardano Tutto Quello che Concerne Riscaldamento, Raffreddamento degli Ambienti, dell’Aria e dell’Acqua.

Gentili Idroclima Progetta e Realizza i Vostri Impianti.

  1. IDRICO SANITARI E DI SCARICO

    Per impianto idrico o idraulico si intende qualsiasi tipo di pianto in grado di trasportare acqua da un punto ad un altro. Le tubature sono di vario genere ma più comunemente diffuso l’uso di tubazioni in multistrato (tre strati di materiale pex, alluminio e polietilene). Le tubature vengono poi rivestite con materiali isolanti di vari spessori che proteggono le tubature dalla corrosione ed evitano la dissipazione di calore per acqua calda e la formazione di condensa per acqua fredda.

    Gli impianti di scarico sono sistemi composti da condutture ed altri componenti che permettono la raccolta delle acque reflue per mezzo della gravità. Le principali definizioni secondo UNI EN 12056 sono:

    acque REFLUE DOMESTICHE (contaminate dall’uso di wc, bidet, docce, lavabi e lavelli);

    acque GRIGIE (non contengono materia fecale o urina);

    acque NERE (contengono materia fecale ed urina);

    acque METEORICHE (derivanti da precipitazioni naturali).

  2. IMPIANTI IDRONICI

    L’acqua è considerato un fluido ecologico, non tossico, conosciuto e usato dall’uomo da secoli.

    La grandissima parte degli impianti di riscaldamento sono realizzati in idronica usando l’acqua come trasporto di energia termica. Le soluzione idroniche consentono di dare risposta affidabile ed ecologica alle esigenze di confort degli edifici e dei loro abitanti.

    I componenti principali per il riscaldamento idronico sono :la caldaia , tubazioni , terminali per il riscaldamento (radiatori o impianto radiante), valvole termostatiche, accumuli multi sorgente, circolatori autoadattivi, pompe di calore, solare termico, bollitori per acqua calda sanitaria e tutti i sistemi di regolazione.

    L’applicazione della tecnologia idronica è applicabile anche per il raffrescamento utilizzando tubazioni più grandi e con isolanti più spessi per evitare formazione di condense. In genere vengono installati dei ventilconvettori, chiamati anche fan coil, una batteria alimentata con acqua ed un ventilatore, a velocità regolabile, e munite di una rete di scarico condense. Oppure si usano come raffrescanti le stesse superfici radianti usate per il riscaldamento, provvedendo ad integrare l’impianto con un sistema di deumidificazione.

  3. IMPIANTI VOLUME REFRIGERANTE VARIABILE - VRV

    La climatizzazione con i sistemi VRV permette il contemporanea raffrescamento e riscaldamento di diversi ambienti, con recupero dell’energia termica.

    Con sistema VRV si intende un sistema di climatizzazione a portata variabile del fluido refrigerante che trasporta l’energia termica da un generatore, generalmente un Chiller, alle unità terminali presenti nei vari ambienti di una casa.

    Le unità terminali dei sistemi possono funzionare sia per il condizionamento estivo che per quello invernale.

    La versatilità delle unità terminali permette il loro adattamento a qualsiasi tipo di casa ed arredo.

  4. RISCALDAMENTO

    Un impianto di riscaldamento è un impianto termico per la produzione e la distribuzione di calore, che viene usato per riscaldare ambienti abitativi o lavorativi.

    Il calore viene usato per riscaldare l’aria o l’acqua è solitamente abbinato all’impianto di produzione di acqua calda sanitaria.

    Impianto a Radiatori

    Circuito di acqua verso i radiatori può essere di tipo:

    Monotubo con un anello unico per gruppi di radiatori collegati in serie con particolari valvole che possono chiudere il singolo radiatore ma non l’intero circuito;

    Bitubo con un circuito chiuso per ogni radiatore e collegati in un unico collettore di mandata e ritorno impianto; diversamente si possono creare impianti con linee principali di diametro calcolato e derivazioni a “T” su mandata e ritorno per ogni radiatore, la valvola a due vie regola la quantità di acqua che circola sul radiatore.

    La temperatura dell’acqua nei radiatori deve essere in genere superiore a 50 gradi centigradi.

    Impianti Radianti

    La circolazione dell’acqua avviene in genere in una struttura in polistirene(di vari spessori) poggiata sul pavimento e coperto dalla superficie calpestabile. Attraverso un tubo disposto in modo da coprire possibilmente tutta la superficie di ogni locale, si fa passare acqua calda (in media temperatura da 35-40 gradi C.) che a sua volta riscalda massetto e pavimento agendo quindi sulla temperatura delle superfici mantenendo temperature dell’aria più basse.

    Un impianto a pavimento, detto anche radiante, è quindi più efficiente di impianti a convenzione e portano un risparmio fino a d 10% a parità di edificio.

    Pannelli o superfici radianti ad accumulo

    Dove vi è una notevole escursione termica tra il giorno e la notte, si adopera con successo la tecnica dell’accumulo giornaliero e il rilascio notturno, ad esempio strutturando i muri delle case in modo che assorbano notevoli quantità di calore dal sole durante il giorno per poi rilasciarlo nel periodo notturno.

  5. CONDIZIONAMENTO

    In un impianto di condizionamento domestico l’unità frigorifera, costituita essenzialmente da un compressore frigorifero a da un condensatore ad aria, viene solitamente installata all’esterno. Un foro nella muratura consente il collegamento idraulico ed elettrico, che prosegue all’interno di canalette appositamente create all’interno dei muri dell’alloggio.

    Nei locali interni sono posizionati uno o più split, ovvero i dispostivi refrigeranti, all’interno dei quali avviene l’evaporazione del fluido frigorigeno, che ricevendo i comandi dell’utenza, aspirano l’aria interna rilasciandola trattata, che possiede le caratteristiche termo-igrometriche desiderate. In ambienti caldo-umidi, l’impianto provvede a raffrescare l’aria ed a deumidificarla.

    Oggi i climatizzatori sfruttano la tecnologia ad Inverter; i vantaggi di una macchina inverter rispetto ad una macchina di pari potenza ma con tecnologia on-off derivano, principalmente, dalla capacità della macchina inverter di adattarsi alla variazione dei carichi termici delle condizioni micro-climatiche dell’ambiente in cui è installata, minimizzando in tal modo i consumi di energia elettrica

    Con l’attuazione del piano energetico Europeo della direttiva 2009/28CE la necessita di ridurre i consumi e le immissioni di anidride carbonica in ambiente, hanno rivoluzionato anche le etichette energetiche ed i coefficienti che ne descrivono le prestazioni.

  6. ASPIRAZIONE CENTRALIZZATA

    L’impianto di aspirazione centralizzata è la più moderna ed efficace alternativa all’utilizzo di aspirapolvere tradizionali per la pulizia dei locali ad utilizzo residenziale, collettivo o industriale.

    Gli impianti di aspirazione centralizzati si servono di prese e tubi inseriti nelle parete, che trasportano la polvere aspirata verso una centrale aspirante situata in un locale separato, lontano dal luogo da pulire; i kit di aspirazione sono composti da un tubo flessibile con impugnatura e una serie di spazzole di varie forme.

    E’ possibile in fase di costruzione o ristrutturazione dell’immobile, limitarsi alla predisposizione delle tubazioni e delle prese, per completare l’impianto con centrale e accessori in un secondo momento.

  7. RECUPERO ACQUE PIOVANE

    L’acqua non è un bene inesauribile, è quindi particolarmente importante promuovere un impiego consapevole delle risorse dell’acqua potabile.

    Nel settore privato, circa il 50% del fabbisogno giornaliero dell’acqua può essere sostituito con acque piovane.

    Nella residenza, gli impieghi che si prestano al riutilizzo di queste ultime sono in particolar modo: il risciacquo dei wc, i consumi per le pulizie e il bucato, l’innaffiamento del giardino e il lavaggio dell’automobile.

    L’impianto per ottimizzare il recupero dell’acqua piovana è composto da due sottosistemi: quello di accumulo e quello di riutilizzo vero e proprio.

    Mentre il primo possiede le caratteristiche di un comune impianto di scarico per tipologia dei materiali e sistema di posa in opera, il secondo è a tutti gli effetti un impianto di tipo idraulico che serve a prelevare l’acqua stoccata nei serbatoi e a distribuirla agli apparecchi che la riutilizzano.

    Questi ultimi devono quindi essere allacciati ad un doppio impianto (impianto idrico normale e impianto di riciclaggio).

  8. ADDOLCIMENTO

    Gli impianti di addolcimento rappresentano una soluzione per l’acqua dura e la rimozione delle incrostazioni.

    La durezza dell’acqua è, nello specifico, determinata dalla presenza di Sali minerali, tra cui principale causa di durezza sono gli ioni di calcio, magnesio e bicarbonato. La presenza di tali ioni deve essere affrontata e risolta affinché non si presentino danni alle tubazioni a causa dell’inevitabile processo dell’acqua nella formazione del calcare.

    Grazie all’utilizzo degli impianti di addolcimento l’acqua risultante è resa pura e con ridotte concentrazioni di calcio e magnesio, il che in definitiva implica la rimozione del problema di formazione di incrostazioni in sanitari, elettrodomestici ed oggetti di vario genere che vengono a contatto con l’acqua.

    Il processo di addolcimento si svolge in quattro fasi principali. L’acqua dell’impianto idrico viene fatta scorrere attraverso uno strato di resina formato da piccole perle di plastica o zeolite.

    Al termine di tale passaggio le perle si riempiono di calcio e magnesio e perciò è necessario che queste vengano nuovamente rigenerate. La rigenerazione delle perle avviene grazie ad una soluzione salina presente nell’impianto di addolcimento.

    Una volta completato tale passaggio, il calcio ed il magnesio, insieme a sedimenti ed altri elementi indesiderati vengono rimossi dall’acqua attraverso uno scarico.

    La fase finale del processo consiste nel risciacquo del serbatoio e il caricamento di esso con la soluzione salina.

    Gli addolcitori di acqua sono di solito programmati in maniera tale da ricaricarsi direttamente in modo automatico in intervalli specifici.

  9. TRATTAMENTO ARIA

    L’Unità di Trattamento Aria (UTA) è un apparecchiatura per il semplice trattamento dell’aria in piccoli ambienti. Solitamente è composta da un’unica batteria di scambio termico ad acqua refrigerata e acqua calda, sia per il raffreddamento che per il riscaldamento.

    La Centrale di Trattamento Aria (CTA) è una macchina utilizzata in grandi impianti di climatizzazione, siano essi a tutta aria esterna o ad aria miscelata.

    Le canalizzazioni Aerauliche (o canali dell’aria) sono la parte degli impianti di ventilazione, climatizzazione e condizionamento dedicate al trasporto e alla distribuzione dell’aria mediante canali microforato o bocchette di mandata.

  10. RILEVAMENTO ED IMPIANTI GAS

    La sicurezza è una scelta importante per vivere serenamente in casa e nei luoghi di lavoro.

    L’impianto del gas combustibile è molto diffuso in Italia, a differenza di altri Paesi, sia per cucinare sia per gli impianti di riscaldamento (caldaie e scaldabagni).

    Queste apparecchiature sono spesso prive di dispositivi di sicurezza contro le fughe di gas e in caso di guasto o di semplice disattivazione rappresentano un pericolo costantemente in agguato. E’ quindi importante mettere a norma gli impianti gas esistenti e realizzare i nuovi impianti secondo le direttive UNI in vigore che regolano i sistemi di installazione i componenti di impianto e l’idoneità delle apparecchiature.

  11. RILEVAMENTO FUMI E INCENDI

    La sicurezza è una scelta importante per vivere serenamente in casa e nei luoghi di lavoro.

    La pericolosità di un incendio diventa tanto maggiore quanto più un luogo è affollato.

    La legislatura nazionale prevede che venga svolta un’attenta valutazione del rischio di incendio ed in base a questa vengano attuate opportune misure per ridurne la probabilità di innesco.

  12. CANNE FUMARIE

    La canna fumaria è un elemento costruttivo che serve a convogliare i fumi derivanti dalla combustione dall’interno della camera di combustione fino all’esterno dell’abitazione.

    La normativa tecnica suddivide la canna fumaria in tre parti:

    CANALE DA FUMO (condotto che unisce il generatore alla canna fumaria);

    CANNA FUMARIA o CAMINO (La parte verticale della Canna fumaria);

    COMIGNOLO (La parte terminale della Canna fumaria verso il cielo).

    La Normativa Uni 10683/2012 si applica sui generatori a legna o biocombustibile solido, e prescrive i requisiti di installazione dei vari apparecchi <35KW ed il loro posizionamento.

    La Normativa Uni Cig 7129/08 si applica sui generatori a gas e prescrive i requisiti di installazione dei vari apparecchi ed il loro posizionamento.

    Il recente Decreto Legislativo del 04/07/2014 n.102 ha ridisegnato le regole per lo scarico a parete dei generatori da calore a gas già recentemente modificate dalla Legge 31 agosto 2013 n.90 che pone il vincolo di condurre a tetto i fumi della combustione per qualsiasi installazione mediante camini o canne fumarie.

    Esistono però alcune deroghe che consentono lo scarico dei fumi all’esterno di una parete.